
La Sabellaria, un ingegnere naturale sottovalutato
Se ci affacciamo dal pontile possiamo vederla come un grosso scoglio nel mare
La Sabellaria alveolata, da non confondersi con la tremolina Ficopomatus enignaticus, è una specie di anellide polichete che vive in tubi costituiti da granuli di sabbia, gusci di foraminiferi e frammenti di bivalvi. Vengono costruiti mediante l’organo costruttore che possiede una ghiandola secretrice un liquido che cementa i sedimenti.
È una specie gregaria in grado di formare estese biocostruzioni, cioè rocce organogene naturali che sarebbero delle ottime barriere naturali per l’erosione ma che spesso e volentieri vengono distrutte, sia per la ricerca del verme rosa usato come esca nella pesca, sia perché percepite come strutture fastidiose e quindi calpestabili. Queste “rocce” invece rappresentano un importante luogo per la biodiversità, da tutelare, così come hanno fatto con quelle ai piedi del Mont Saint Michel, la più grande biocostruzione europea, estesa per 255 ettari.
La specie nel Mediterraneo è segnalata in grosse formazioni in Campania, in Liguria e Toscana, in Sicilia e nel Lazio. La troviamo su fondali molto bassi dove le onde trasportano le particelle di sedimento con cui gli animali costruiscono i loro rifugi e il materiale organico di cui la specie si nutre per filtrazione.
di Aldo Marinelli del 31 maggio 2018