
La notte prima degli esami: un tempo sospeso tra sogni, paure e abbracci
Un rito ormai obbligato, quello di vivere la notte prima degli esami, tutti insieme davanti alle scuole di Ostia.
Stasera non è stata una notte come le altre. Non per me, non per loro, non per noi. È stata la notte prima degli esami, quella che raccontano le canzoni, i film, le pagine scritte con mani tremanti e cuori pieni. Ma soprattutto, è stata la nostra notte. La notte di chi ha condiviso un viaggio lungo mesi, fatto di spiegazioni, risate, silenzi pesanti e occhi lucidi.
C’era chi cercava di sorridere per non piangere, chi ripeteva formule come fossero incantesimi, chi stringeva forte la mano dell’amico di banco, quasi a dire: “Se cadi, io ti tengo”. E io lì, a guardarli, a cercare di essere forte, anche se dentro sentivo lo stesso nodo alla gola.
La notte prima degli esami non è solo una tappa, è un rito di passaggio. È il momento in cui i ragazzi capiscono che stanno lasciando qualcosa per sempre: non solo i banchi, le aule, i compiti, ma anche una parte di sé. E noi insegnanti, in quel momento, sentiamo tutta la responsabilità e il privilegio di esserci stati.
In bocca al lupo, ragazzi miei.
Questa notte, la porteremo nel cuore per sempre.
di Aldo Marinelli del 17 giugno 2025