
Una notte sospesa tra cielo e mare: l’eclissi lunare al pontile
Stasera, al pontile, non abbiamo visto soltanto un’eclissi. Abbiamo visto la bellezza della pazienza, la forza della condivisione e la magia senza tempo che il cielo regala a chi sa aspettare.
C’è stato un momento, stasera, in cui il tempo sembrava essersi fermato. Al pontile, dove centinaia di persone si sono radunate con lo sguardo rivolto verso l’alto, la luna ha giocato a nascondersi dietro veli di foschia e ombra. Un’attesa lunga, paziente, scandita da chiacchiere sottovoce, da bambini che chiedevano quando sarebbe “arrivata la luna”, da occhi che cercavano tra le nuvole un bagliore rossastro.
Il telescopio, piazzato al centro come un faro di curiosità e scienza, ha catturato lo stupore dei più piccoli e la nostalgia dei più grandi. Chi ci guardava dentro tratteneva il respiro, quasi temendo che la magia potesse svanire. E invece no: lentamente, come un sipario che si solleva, la luna si è svelata. Prima un profilo sfumato, poi un disco segnato dall’ombra terrestre.
Allora il mormorio si è trasformato in un coro di meraviglia. I telefoni hanno iniziato a scattare foto, le mani si sono alzate a indicare il cielo, e per un attimo tutti – sconosciuti e amici, giovani e anziani – sono diventati complici della stessa emozione.
Vedere la luna tingersi di sfumature incerte, sospesa tra luce e buio, è stato come assistere a un rito antico. La foschia, che inizialmente sembrava un ostacolo, ha reso la visione ancora più irreale: sembrava che la luna emergesse dal mare, come una creatura mitologica che tornava a visitarci.
E mentre la notte proseguiva, l’aria sul pontile si faceva complice: fresca, salmastra, intrisa di quella sensazione rara che ci ricorda quanto siamo piccoli sotto il cielo, ma anche quanto possiamo sentirci uniti quando lo guardiamo insieme.
E Saturno ha premiato la pazienza...
di Aldo Marinelli del 07 settembre 2025