La Tenuta di Procoio
Dietro a viale dei Promontori ad Ostia, troviamo un'area verde molto importante per noi cittadini del X Municipio: la Tenuta di Procoio
La Tenuta di Procoio prende il nome dalla presenza di due fattorie così denominate in quanto procoio indica, nella campagna romana, un recinto per il bestiame. L'area è molto estesa e la sua ampiezza è di circa 350 ettari: 200ha sono di pineta e di macchia mediterranea e 130ha sono di coltivi, soprattutto carote. Molti Lidensi non conoscono o non frequentano questo luogo, che ritengo invece essere un Parco quasi Urbano di una bellezza incredibile e ricco anche di particolarità botaniche, nonché di molte specie animali.
La tenuta presenta, oltre alla pineta, varie specie arboree come il leccio e soprattutto la sughera, albero che cresce in zone ad alta piovosità.
Nella nostra regione si trova in aree sabbiose come Castel Porziano o il Parco Nazionale del Circeo. Vicino al Tevere è quasi assente a causa del terreno calcareo, tranne proprio nella Tenuta di Procoio. Qui infatti esistono degli strati argillosi che sono impermeabili all’acqua e che sono saliti in superficie facendo affiorare la falda acquifera. Ciò ha consentito la formazione di un habitat naturale favorevole alla sughera.
Altro chicca botanica è la presenza del cisto giallo Halimium halimifolium, specie esclusivamente mediterranea che vive nei terreni sabbiosi, vicino alle coste. In maggio/giugno fiorisce con degli splendidi fiori gialli ai 5 petali, con una macchia viola alla base.
Anche la fauna riserva ottime sorprese soprattutto per chi vuole fare birdwatching: rigogoli, upupe, cinciallegre e cinciarelle, gruccioni e rapaci notturni come allocchi e barbagianni sono ospiti comuni dell'area. Anche gli anfibi e i rettili sono abbondanti nell'area come i tritoni e le vipere. Ma è anche il regno degli insetti, come farfalle, coleotteri e mantidi religiose.
All'interno della tenuta si trova la zona archeologica di Pianabella, che fu un cimitero coperto e rimase in piedi fino al X-XI secolo. Esso costituiva l'espansione verso est di una delle necropoli di Ostia, la cosiddetta Necropoli Laurentina. Ancora oggi si notano cinque dossi che tagliano l'area da nord-est a sud-ovest, corrispondenti ad altrettante vie cimiteriali (i dossi sono infatti formati dal crollo delle tombe costruite sui lati delle vie).
di Aldo Marinelli del 29 ottobre 2016