
Fiamme nella notte
Il racconto di un incendio a Castel Fusano e la forza di un’immagine
L’incendio che ha avvolto la zona della pineta di Castel Fusano a Ostia già nel tardo pomeriggio
si staglia non solo come pericolo, ma come monito e impressione visiva forte.
L’azione di spegnimento e la testimonianza fotografica si intrecciano per comunicare paura, resistenza e memoria.
Quando poi il buio gli fa da sfondo, ogni contrasto diventa più netto. Una fotografia che coglie l’incendio nella notte possiede un’intensità emotiva che difficilmente si può restituire solo con le parole: il bagliore arancione che si staglia contro il nero e la colonna di fumo che si slancia verso il cielo sono elementi che creano un dramma visivo, un momento sospeso.
E poi ci sono i particolari che lo sguardo attira: silhouette degli alberi, profili scuri dei mezzi, le barchette della darsena che dondolano nel silenzio del Canale. Ogni elemento diventa simbolo: forza, conflitto, fragilità.
La fotografia notturna ha il potere di rendere visibile l’ignoto: il fuoco che si insinua tra gli alberi, la profondità dell’aria resa visibile dal chiarore, la tensione del momento. È una testimonianza che resta: chi guarda quell’immagine è “invitato” a entrare nella scena con la mente.
Quella foto non è solo documento — è veicolo di consapevolezza. Chi la guarda avverte la gravità della situazione, la necessità della prevenzione, l’eroismo spesso silenzioso di chi combatte.
Questo episodio – e l’immagine che ne deriva – devono essere letti anche come richiamo. Non basta intervenire: occorre prevenire.
Per un video dell'incendio ecco il Link
di Aldo Marinelli del 02 ottobre 2025