Niella Penso, la storia di una Fiumana
La vita sorprende sempre per il modo in cui unisce le persone, quando strade parallele si fondono per formare un unico percorso.
Scopriamo in questa splendida intervista come il destino di Niella Penso, profuga di Fiume, si intreccia inesorabilmente a quello di Franco Gaspardis, esule fiumano anch’esso, grazie ad un incontro nel villaggio Giuliano di Acilia.
Niella a tre anni
Ostia fa da sfondo a questa storia d’amore incredibile, contrassegnata dal fortissimo attaccamento alle radici fiumane.
Franco Gaspardis a 9 anni a Cividale del Friuli
Dall’infanzia all’adolescenza tra campi profughi e collegi romani e toscani Niella si racconta, descrive i momenti più bui della nostra storia, dall’entrata dei titini agli infoibati italiani, in lei traspare la forza di una donna che ha vissuto momenti duri ed importanti, ci parla orgogliosamente della creazione dell’Archivio Museo Storico della Società Studi Fiumani fino a rappresentare il 10 febbraio la comunità Giuliano Dalmata nella giornata del Ricordo.
Dopo la firma del trattato di pace del 10 febbraio 1947, in cui si assegnó definitivamente le terre dell’Istria, Fiume e Dalmazia all’ex Jugoslavia, furono 350000 i profughi italiani ad essere suddivisi in 109 campi profughi in tutta Italia, mentre altri 80000 esodarono in altre nazioni. Una storia dimenticata e poco conosciuta che va assolutamente ricordata.
Niella e Franco al cippo dei caduti giuliano-dalmati nel giorno del matrimonio al Quartiere Giuliano Dalmata
Franco Gaspardis
di Aldo Marinelli del 02 febbraio 2018